FISIOTERAPIA

IL SERVIZIO COMPRENDE TUTTE LE METODICHE DI COMPETENZA SPECIFICA DI SETTORE, LO STUDIO E L'APPLICAZIONE DEI PROTOCOLLI RIABILITATIVI, SULLA BASE DELLA PATOLOGIA DEL PAZIENTE

Le diverse tecniche e le metodiche utilizzate, sono indirizzate al trattamento di patologie di natura:

 

TRAUMATICA

Distorsioni articolari, lesioni muscolari, recupero funzionale post traumatico, riabilitazione successiva ad interventi di chirurgia ortopedica e neurochirurgica...

DEGENERATIVA  OSTEOARTICOLARE

Problemi a carico della colonna vertebrale, discopatie, patologie degenerative della colonna vertebrale, artrosi dell'anca e del ginocchio...

INFIAMMATORIA

Tendinopatie, problemi di sovraccarico delle strutture miotendinee tipiche della pratica sportiva o da sforzi eccessivi...

POSTURALI

Patologie o disturbi derivanti da squilibri della postura

 

ATTIVITÀ'

Presa visione della situazione clinica del paziente

Test di valutazione

Esame chinesiologico

Valutazione funzionale e psicologica del paziente

Bilancio posturale, stabilometrico e podo barometrico

Soggettivazione del percorso terapeutico

Indirizzi di mantenimento e/o prevenzione

TERAPIE EFFETTUATE


TERAPIA MANUALE

Massaggio tradizionale

Massaggio sportivo

Massaggio trasverso profondo

Tecniche connettivali

Digitopressione

Scollamento cicatriziale

Miofibrolisi

Mobilizzazione passiva

Manipolazioni miotensive

Trattamento fasciale

Auricoloterapia

Graston Technique

TRATTAMENTO DEL PAVIMENTO PELVICO

 

 

 

Fulvio Massa, Fisioterapista. Quali sono le problematiche più comuni riferite al pavimento pelvico e quale incidenza hanno sulla popolazione?

Le problematiche che si presentano più frequentemente nell’ambito fisioterapico sono legate a fenomeni di incontinenza urinaria oppure a situazioni di dolore pelvico cronico o ricorrente. In particolare, che si tratti dell’avanzamento dell’età, della nascita di un figlio, della menopausa oppure di atlete e sportive a livello agonistico, le donne chiedono frequentemente trattamenti e soluzioni per affrontare l’incontinenza urinaria.

Secondo una ricerca dell’Ospedale San Raffaele di Milano il disturbo colpisce soprattutto in età avanzata, cioè sopra i 60 anni. Tuttavia si può presentare a qualsiasi età, infatti un significativo 20% dei casi riguarda le donne al di sotto dei 30 anni e ben il 40% riguarda donne con età compresa tra i 30 e i 50 anni. L’incontinenza è un problema importante anche per molti uomini, infatti ne soffre una percentuale variabile tra il 2 e il 10% della popolazione maschile, anche se è confessato solamente da pochi.

Cosa può fare il settore fisioterapico per aiutare le persone che presentano queste problematiche?

I disturbi del pavimento pelvico costituiscono da sempre uno dei punti di applicazione della attività fisioterapica. Fino a poco tempo fa, le metodiche principalmente utilizzate erano costituite dalla ginnastica specifica e da trattamenti manuali ed osteopatici.

Recentemente la ricerca scientifica ci ha messo a disposizione una metodica efficace, di semplice utilizzo, indolore e non invasiva per trattare l’incontinenza urinaria.

Per eseguire il trattamento il paziente non deve togliere gli indumenti e deve semplicemente sedersi su una sedia che emette energia elettromagnetica focalizzata che, agendo in profondità, stimola l’intera area del pavimento pelvico. Gli effetti terapeutici vanno dal trattamento dei muscoli al recupero del controllo della vescica.

Il percorso, infine, si completa con l’integrazione di esercizi specifici e altre tecniche di terapia manuale ed osteopatica sul bacino e sulla colonna, qualora il medico lo ritenesse necessario.

La nostra forza è legata al fatto che la proposta terapeutica è sostenuta da una equipe di professionisti rappresentata da medici specialisti in urologia, ginecologia e fisiatria che ci consente di poter supportare il paziente durante tutto l’iter terapeutico, dalla diagnostica alla valutazione specialistica fino al trattamento fisioterapico.

Dott. Angelini, quale può essere il ruolo dell’urologo nel caso in cui il paziente soffra di dolori al pavimento pelvico e/o di incontinenza urinaria, ma non ne conosce la causa?

La visita con l’urologo ha il compito di individuare fattori di rischio, abitudini dannose, patologie che si sono verificate in passato o ancora presenti. E’ molto importante escludere una storia di infezioni recidivanti, altre malattie che si manifestano con l’incontinenza come calcolosi, tumori della vescica o della prostata. L’urologo quindi prende in carico il paziente a 360 gradi. Per fare questo serve tutta la documentazione clinica precedente ed è consigliabile portare già alla prima visita esame urine e urinocoltura per le donne, esame urine, urinocoltura e PSA per gli uomini.

Sono necessari esami diagnostici per individuare problemi al pavimento pelvico? Se sì, quali?

Durante la visita si raccoglie la storia clinica del paziente, si esegue un esame obiettivo e potrebbe essere utile un’ecografia con il controllo del residuo di urina in vescica dopo minzione. Eventuali esami successivi saranno decisi nel corso del primo incontro o successivamente in base alla risposta al trattamento.

Individuazione del percorso terapeutico più adatto

Il percorso terapeutico inizia generalmente con trattamenti non invasivi e con suggerimenti sullo stile di vita. Sempre nell’ottica di fornire trattamenti efficaci e non invasivi si inserisce sia la fisioterapia tradizionale che quella con tecnologie innovative.

Nelle forme di incontinenza mista e da sforzo a queste metodiche si associa molto spesso la prescrizione di farmaci che riducono le contrazioni indesiderate della vescica. Per il dolore pelvico si possono utilizzare farmaci antinfiammatori, miorilassanti o antidolorifici. Il trattamento chirurgico viene preso in considerazione solo in seguito e nei casi di incontinenza più severa.

Il paziente ha già una diagnosi e conosce la causa del problema: Dott.ssa Venezia, che ruolo può avere l’urologo in questo caso?

Lo specialista deve assicurarsi che il paziente abbia ricevuto una diagnosi corretta, presupposto fondamentale, in quanto i differenti tipi di incontinenza hanno uno o più meccanismi patologici che, ovviamente, dovranno essere trattati in maniera diversa, talvolta anche con approcci terapeutici multipli.

Altro punto fondamentale è spiegare al paziente quali sono le strategie terapeutiche più efficaci per il problema specifico ed eventuali controindicazioni. Spesso i pazienti vengono a conoscenza di specifici trattamenti attraverso amicizie, programmi televisivi, internet, social network, non sempre applicabili nel caso specifico. Le terapie non sono universali, devono essere “cucite addosso” ad ogni paziente.

Quali sono le cause più diffuse?

Il disturbo può derivare da una varietà di condizioni, di cui le più frequenti includono cambiamenti fisici derivanti dalla gravidanza, dal parto, dalla menopausa o da interventi di rimozione dell’utero (isterectomia), oltre che dall’ invecchiamento.

Altre cause possono essere tumori, infezioni del tratto urinario, disturbi neurologici, ma anche farmaci, disturbi/traumi psicologici, alterazioni ormonali… e, come è facilmente comprensibile, ogni causa avrà una sua specifica terapia.

L’urologo può avere un ruolo anche alla fine del trattamento?

La valutazione specialistica urologica è un momento fondamentale prima, durante ed al termine del trattamento. Ciò per escludere intolleranze alla terapia proposta e per valutare con specifici test (prima e dopo il trattamento), il miglioramento dell’incontinenza, senza trascurare la tollerabilità, la riproducibilità, le aspettative e la soddisfazione del paziente.

Il trattamento per il pavimento pelvico è disponibile in Casa della Salute ad Alessandria in Via Bonardi 25 presso Centogrigio.

 

 

GRASTON TECHNIQUE

 

Fulvio Massa è OPERATORE CERTIFICATO GRASTON TECHNIQUE dopo aver completato con successo il corso "M2 - ADVANCED TRAINING" a Lugano, con gli insegnamenti di Jackie Shakar (Certified Graston Technique Instructor) 

 

La Graston Technique® è una tecnica di mobilizzazione dei tessuti molli assistita da strumenti, basata sull’evidenza scientifica, che permette ai clinici di affrontare efficacemente il tessuto cicatriziale e le restrizioni fasciali attraverso una formazione completa, con conseguente miglioramento dei pazienti.

La tecnica Graston Technique® utilizza strumenti in acciaio inox appositamente progettati, in concomitanza con l’esercizio terapeutico appropriato, per identificare in modo specifico e di conseguenza trattare efficacemente aree che presentano fibrosi dei tessuti molli o infiammazione cronica. Gli strumenti vengono inoltre impiegati in fase di diagnosi per seguire la catena cinetica, per localizzare e trattare la causa del sintomo, così come la specifica area dolorosa.

La Graston Technique® è un trattamento interdisciplinare utilizzata da medici e terapisti a livello mondiale. La Graston Technique® viene utilizzata in strutture ambulatoriali e da più di 366 organizzazioni sportive amatoriali e professionali ed è parte integrante del curriculum di più di 42 college e università prestigiose.

 


TERAPIA OSTEOPATICA

disfunzioni temporo mandibolari e cranio facciali: nevralgie trigeminali, cefalea, giramenti di testa...

disfunzioni viscerali: stipsi, ernia iatale, difficoltà digestive, sindrome premestruale...

conseguenze somatiche dello stress: turbe del sistema neurovegetativo, insonnia...

TERAPIA STRUMENTALE

Tecar terapia

Onde d'urto

Ipertermia

Sistema Super Induttivo

Crioterapia

Elettroterapia antalgica

Algonix

Negatron

Ultrasuoni

Laser

Elettrostimolazione


TERAPIA MOTORIA

Tecniche di rieducazione posturale

Chinesiterapia di recupero funzionale

Esercizi specifici per patologie articolari

Ginnastica correttiva specifica per paramorfismi

Rieducazione propriocettiva segmentaria e globale 

Tecniche di elasticizzazione miofasciale, allungamento, stretching, mobilizzazione

Protocolli terapeutici finalizzati alla riabilitazione sportiva, riatletlizzazione

Rieducazione respiratoria ( Spiro Tiger )

Attività motoria specifica per la terza età

Impostazione di programmi per attività motoria


RIABILITAZIONE ISOCINETICA

L'alto livello di precisione di questa tecnica è fondamentale per una valutazione della forza muscolare e la riabilitazione neuromuscolare

 

RECUPERO FUNZIONALE

Il corpo umano è una struttura complessa progettata per vivere in situazioni dinamiche.

E' indispensabile partire da questo presupposto per avere la chiave di lettura della nostra filosofia terapeutica.

I traumi possono condurre ad una alterazione della corretta funzionalità dei nostri apparati in modo eclatante ed improvviso,  ma i nostri equilibri possono essere turbati, anche se in maniera più lenta e subdola,  da molte altre cause: i microtraumi, gli atteggiamenti posturali errati, le posizioni scomposte, le abitudini lavorative o comportamentali, le posizioni scorrette mantenute durante lo studio o il tempo libero, le disfunzioni di uno o più recettori neurologici, le peculiarità comportamentali, gli stati emozionali......

E' quindi indispensabile un approccio poliedrico e multidisciplinare nel porsi di fronte ad un paziente che ha perso o alterato la funzionalità di uno o più apparati corporei, cercando di risalire alle possibili cause del malessere anche nel momento in cui esse non sembrano evidenti.

In seguito a molte patologie ci si trova costretti a rinunciare alla possibilità di restituire l'integrità ed il completo risanamento ad una area anatomica lesionata ma dobbiamo sempre sforzarci di intendere ogni parte del nostro corpo inserita in un sistema complesso, elastico e adattabile che può essere educato e ricondotto verso una normalizzazione, anche in seguito a delle perturbazioni.

Il significato di RECUPERO FUNZIONALE è quello di aiutare il corpo umano a mettere in atto dei compensi e a ritrovare degli equilibri in modo tale da consentire all'individuo di ritornare alle proprie abituali attività civili e sociali o sportive.

Ginnastica correttiva specifica per paramorfismi e dismorfismi

Quando l’accrescimento non segue un binario simmetrico ed armonico si vengono a creare delle alterazioni del corretto posizionamento scheletrico.
Queste alterazioni a volte sono solo semplici atteggiamenti e quindi paramorfismi lievi, altre volte invece sono deformazioni più stabilizzate, veri e propri dimorfismi. 

In entrambe i casi è necessaria un’adeguata valutazione medico-diagnostica per la ricerca delle cause ed eventualmente l’utilizzo di adeguati tutori. In ogni caso è molto importante l’intervento della ginnastica correttiva sia per la responsabilizzazione dell’atteggiamento sbagliato sia per il miglioramento della patologia o, quantomeno, una sua stabilizzazione. Nella centro MASSAFISIO si effettuano percorsi di attività motoria adeguati alle singole esigenze. E’ anche possibile impostare schede di lavoro specifiche affinché i ragazzi, seguiti dai genitori, possano proseguire gli esercizi a domicilio.

Ginnastica di recupero funzionale

E’ molto frequente che, in seguito ad un evento patologico, ad un infortunio o ad un intervento chirurgico, al soggetto permanga un deficit della funzionalità del distretto corporeo interessato.
Talvolta il deficit viene colmato spontaneamente dall’organismo che mette in atto meccanismi di autoriparazione e provvede alla ripresa della funzione della parte lesa. Molte volte invece è necessario affiancare questi naturali processi ad un soggettivo programma di recupero.
Dal momento in cui il medico prescrive ed autorizza l’inizio della fase riabilitativa, il soggetto effettua un percorso di difficoltà motoria progressivo e crescente avente lo scopo di arrivare al recupero della funzionalità.
Le aree di intervento riabilitativo più frequenti sono quelle riguardanti gli arti (caviglia, ginocchio, anca, spalla, gomito, mano) ed il busto, con particolare riferimento al recupero delle disfunzioni della colonna vertebrale.

Ginnastica di rieducazione

La postura di un individuo può essere può essere viziata da una serie di fattori intrinseci oppure legati ad abitudini non corrette e protratte nel tempo. 
La ginnastica di rieducazione posturale interviene sull’apparato muscolo scheletrico, sulle strutture fasciali e sulle articolazioni attraverso un approccio globale che coinvolga l’insieme delle catene cinetiche.
Le diverse tecniche utilizzate appartengono alle principali scuole di pensiero della posturologia e della chinesiterapia. I programmi di lavoro sono soggettivi, impostati sulla base della valutazione posturale iniziale e modulati sulla base delle risposte del soggetto.

Ginnastica propriocettiva

I propriocettori sono recettori nervosi periferici in grado di contribuire ad un corretto posizionamento anatomico delle articolazioni. La loro corretta e tempestiva attivazione permette di coordinare in modo armonico i vari gruppi muscolari di stabilizzazione.
Questi importanti “strumenti” a volte non funzionano al meglio a seguito di motivi traumatici o a causa di varie problematiche che si possono instaurare a livello della postura. 
Attraverso un training mirato è possibile riequilibrare questo sistema e di conseguenza ripristinare il corretto automatismo che governa le articolazioni.
La riabilitazione propriocettiva si utilizza soprattutto per problematiche a carico della colonna vertebrale e del posizionamento del tronco e per le articolazioni periferiche degli arti inferiori e superiori.

Ginnastica specifica per patologie articolari

Con il termine “chinesiterapia” si intende la terapia basata sul movimento.
Indipendentemente dal motivo della patologia, sia essa degenerativa o traumatica, una opportuna attività motoria è in grado di coadiuvare, da sola o contestualmente ad altre tecniche, il miglioramento di un distretto anatomico lesionato.