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Il 2016 è un anno che verrà ricordato nella storia del Trail Running perché a partire da questa data, la Federazione Italiana di Atletica Leggera ne ha preso la completa direzione.

La FIDAL, dal 2015 ha cercato di seguire gli andamenti internazionali, provando a farsi trovare pronta ad affrontare nel modo più coordinato ed efficace i cambiamenti di questa disciplina sportiva, che ormai conta decine di migliaia di partecipanti. Da qui nasce la decisione della Federazione di lavorare su varie direzioni organizzative, dalla revisione delle normative, alla organizzazione delle gare distribuite sul territorio nazionale, alla gestione della squadra Nazionale.

E a questo punto entri in gioco tu...

Si, ho avuto i primi contatti con Paolo Germanetto, che è il tecnico responsabile di tutta l'area Corsa in Montagna e Trail, già nel febbraio 2016 e da allora abbiamo iniziato a creare un rapporto di collaborazione sempre più stretto e costruttivo, che ha portato al mio inserimento ufficiale nello Staff Federale. Germanetto, da molto tempo è il Tecnico della Nazionale di Corsa in Montagna, che sotto la sua direzione ha conquistato numerosi titoli internazionali e il mio affiancamento in questo progetto legato al Trail è volto ad apportare la mia professionalità e la mia esperienza di tanti anni di lavoro in questo settore.

Qual'è il tuo ruolo all'interno dello Staff Tecnico?

Da diversi mesi condivido con Paolo le decisioni tecniche relative ai numerosi aspetti che caratterizzano la concretizzazione di un evento sportivo prestigioso come i Campionati del Mondo. Il 29 ottobre, in Portogallo, si svolgeranno i Mondiali di Trail Running, a cui parteciperanno centinaia di atleti provenienti dalle delegazioni di 42 Nazioni, a testimonianza del forte impatto di questo evento. I compiti dello Staff Tecnico sono diversi e partono da una profonda conoscenza di tutte le dinamiche della disciplina sportiva. La fase più delicata è stata senza dubbio la selezione degli atleti che rappresenteranno l'Italia al mondiale e per arrivare alla convocazione dei 10 nominativi abbiamo dedicato molto tempo ai ragionamenti basati sulle peculiarità specifiche della gara di Geres, correlandole alle caratteristiche tecniche richieste all'atleta, come ad esempio, l'analisi delle gare fatte da ognuno di loro e dei risultati ottenuti, la previsione degli stati di forma, le predisposizioni mentali...

Altro aspetto importante è stato quello di effettuare una analisi attenta del percorso e fornire agli atleti quante più informazioni possibili per la preparazione della gara, a partire dalla preparazione atletica, alla gestione della programmazione, alla scelta dei materiali...

In ultimo, non certo come importanza, abbiamo insistito particolarmente nei confronti degli atleti, in merito alla importanza del valore da attribuire alla maglia della nazionale; per noi è determinante che il selezionato inserisca l'appuntamento del Mondiale come una priorità nell'ambito della programmazione annuale, per motivi di serietà professionale e di etica.

Tu sei da molti anni un professionista di questo sport e uno dei maggiori esponenti della disciplina, cosa ha rappresentato per te questo incarico?

Da molti anni mi occupo di Trail Running, sotto tutte le forme possibili e curo gli aspetti legati all'allenamento, alla riabilitazione, alla ricerca, alla organizzazione di eventi sportivi, ho alle mie spalle numerosi articoli tecnici e la pubblicazione di due libri specifici sull'argomento, ma devo dire che questo incarico è stato per me un grande motivo di orgoglio professionale per una serie di motivi. L'inserimento nello Staff Tecnico della Federazione mi ha permesso di collaborare con un tecnico affermato come Paolo, di gestire le preparazioni dei migliori atleti del panorama Nazionale e di partecipare in prima persona alla loro vita sportiva e tra pochi giorni mi porterà a vivere le realtà di un campionato del Mondo che avrà come protagonisti gli élite di questo sport. Inoltre, pur avendo già lavorato da anni con grandi Team di Trail Running, devo confessare che l'esperienza di indossare la divisa azzurra è stata per me una emozione senza precedenti e da grande appassionato di questo mestiere mi ha regalato una grande soddisfazione.

Questa tua nomina è un punto di arrivo?

Per me non esistono punti di arrivo, ogni traguardo raggiunto è un punto di partenza per un successivo obiettivo.

I miei progetti e le cose da fare in questo settore sono veramente tante, e tanti sono gli obiettivi da concretizzare per far crescere il livello assoluto degli atleti italiani nel contesto internazionale.

Si tratta comunque di un piccolo traguardo personale, che ho raggiunto dopo una trentina di anni dedicati a questo sport, durante i quali l'ho visto nascere, crescere e trasformarsi da una attività per pochi ad uno sport di massa.

 

 

 

 

 

 

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